Una tradizione in due versioni.

Le festività natalizie sono alle porte e molti di noi, tra Sant’Ambrogio e l’Immacolata, hanno allestito l’albero e il presepe. Ma c’è una tradizione che resta un po’ in sordina: la letterina natalizia dei bambini. A dire il vero della famosa “letterina” esistono due versioni. La prima, più frequente nei Paesi anglosassoni, è una richiesta di doni rivolta a Babbo Natale. La seconda, diffusa in Italia dall’800 fino alla metà del 900, era una lettera d’auguri, e di buoni propositi, indirizzata al papà e alla famiglia. Questa letterina, scritta su carta speciale tipo pergamena impreziosita da brillantini, secondo la tradizione non veniva spedita ma posta furtivamente, durante il pranzo di Natale o la cena della Vigilia, sotto il piatto del babbo. Essendo indirizzata a persone con le quali si conviveva di solito non conteneva le forme tipiche delle corrispondenze epistolari ma il messaggio rispondeva a precisi canoni, rimasti inalterati nel tempo, nonostante i cambiamenti intervenuti della società. Vi proponiamo due esempi di queste lettere.

“Caro direttore, ho 8 anni. Alcuni dei miei piccoli amici dicono che Babbo Natale non esiste. Papà mi ha detto: se lo scrive il Sun, è così. Per favore, mi dica la verità: Babbo Natale esiste? “. 1897, Virginia O’Hanlon

“Virginia, i tuoi amici si sbagliano. Sono stati contagiati dallo scetticismo tipico di questa era piena di scettici. Non credono a nulla se non a quello che vedono. Credono che niente possa esistere se non è comprensibile alle loro piccole menti. Sì, Virginia, Babbo Natale esiste. Esiste così come esistono l’amore, la generosità e la devozione, e tu sai che abbondano per dare alla tua vita bellezza e gioia. Cielo, come sarebbe triste il mondo se Babbo Natale non esistesse! Sarebbe triste anche se non esistessero delle Virginie. Non ci sarebbe nessuna fede infantile, né poesia, né romanticismo a rendere sopportabile la nostra esistenza. Non avremmo altra gioia se non quella dei sensi e della vista. La luce eterna con cui l’infanzia riempie il mondo si spegnerebbe. Le cose più vere del mondo sono proprio quelle che né i bimbi né i grandi riescono a vedere. Hai mai visto le fate ballare sul prato? Naturalmente no, ma questa non è la prova che non siano veramente lì. Nessuno può concepire o immaginare tutte le meraviglie del mondo che non si possono vedere.
Nessun Babbo Natale? Grazie a Dio lui è vivo e vivrà per sempre. Anche tra mille anni, Virginia, dieci volte diecimila anni da ora, continuerà a far felici i cuori dei bambini” 1897, The Sun

“Cari genitori,
finalmente è arrivato Natale e possiamo festeggiare insieme la festa più bella dell’anno. Noi bambini abbiamo cercato di essere bravi. Oggi ho aiutato la nonna a preparare i cappelletti per il pranzo di Natale e ci ho messo molto impegno per non assaggiare il pesto e per chiuderli bene come lei mi ha insegnato. Giacomo ha allestito il presepe con le statuine di gesso del nonno e Roberto ha passato tutto il pomeriggio a raccogliere muschio tra fossi e alberi, a me non permettono di toccare le statue perché l’anno scorso ho rotto quella del soldato romano, ma non l’ho fatto apposta e mi è molto dispiaciuto.
A scuola mi sono impegnata molto e la maestra ha cominciato a sorridermi e questo mi fa stare molto bene. Mi sono comportata bene anche con le mie compagne di classe, anche con quelle un po’ dispettose.
In questa sera splendente, in cui le stelle si specchiano sul nostro bel lago, prego Gesù perché faccia scendere su di noi tanta serenità e salute. E che la nostra capacità di condividere gioie e fatiche trasformi ogni giorno del prossimo anno in un giorno lieto illuminato dall’amore che proviamo gli uni per gli altri.”
Con gratitudine, vostra figlia Fausta
Desenzano del Garda, 1970